VW e Italdesign... dopo Giugiaro arriverà De Silva?
De Silva all’Italdesign? Che sia il preludio di un altro clamoroso sviluppo…
Giorgetto è fuori e forse potrebbe giocare uno scherzetto a Winterkorn con un avvicinamento “consulenziale” a Marchionne; gli succede Walter De Silva in persona a capo della factory dello stile del Gruppo, ormai interamente Audi, ma è la fine della storia o il preludio di un altro clamoroso sviluppo?
Per ora è un’indiscrezione, non confermata ma data per molto probabile, Walter De Silva, responsabile del design del gruppo VW, subentrerà ai Giugiaro nella guida della factory di stile Italdesign, orfana di cotanto padre.
Dove va Giugiaro? E De Silva anche? Back home? E lo stile italiano che fine fa?
Le guerre dell’impero tra intrighi e prove di forza, l’imbarazzante successo dell’ex cenerentola Skoda e i dolori del marchio “madre”, la un tempo inossidabile Volkswagen, che continua a rimanere immobilizzata nel pantano di costi elevati, margini risicati, la crisi imprevista del mercato cinese, quelle già conclamate di Brasile e Russia, quella ormai storica del mercato americano.
Restano tanti punti interrogativi dopo la clamorosa sconfitta del patriarca invincibile Piech, che proprio sulla crisi profonda del marchio VW aveva fondato l’attacco a Winterkorn, e poi il successivo, imprevisto, polemico abbandono di Giugiaro.
Si può provare ad interpretare, pur nell’incertezza dell’esito delle battaglie incrociate per i posti di potere nel gruppo e partiamo dalla successione a Giorgetto alla guida di Italdesign.
Quasi scontato che, con una proprietà ormai interamente Audi, sia il grande capo del design del Gruppo a guidare il laboratorio avanzato che Italdesign rappresenta.
E invece no, i rumors lasciano intendere che quella di De Silva è solo un fase di preludio ad una uscita a sua volta alla Piech, sacrificato anch’egli nella guerra alla successione di Winterkorn, scontata nel 2016 e per la cui successione sembra predestinato Herbert Diess, ex BMW, designato a capo del marchio VW dal prossimo 1 ottobre.
Dunque De Silva uscirebbe e sarebbe tentato, azzarda qualcuno, da un ritorno a casa, in Italia, magari in FCA, mentre Giorgetto a sua volta potrebbe essere consulente (esterno) di stile di FCA. Sarebbe un doppio dispetto nella faida infinita tra Marchionne e Winterkorn.
La questione si complica ancora per le mire esplicite di Rupert Stadler, a capo di quell’Audi che, insieme a Porsche, continua ad essere la cassaforte che genera grandi margini e liquidità, e poi c’è il nipotino Porsche, il possibile ritorno del patriarca attraverso i suoi fedelissimi, i candidati tecnici…
Resta aperta la successione alla poltrona di Piech (e di Ursula) nel Consiglio per la quale ancora non si capisce chi prevarrà. Un vero rebus in cui le pedine si spostano continuamente. La verità probabilmente è che il gigante soffre proprio della sua complessità e rigidità strutturale, che favoriscono il moltiplicarsi delle lotte di potere e d’indirizzo.
Questa prima metà del 2015 conferma tutta l’incertezza che ruota attorno al marchio VW. Vendite in leggero calo (0,5%), profitti in miglioramento in Europa ma stabili al basso nei paesi dei grandi numeri.
Il grande palazzo perde qualche tegola, scricchiolano gl’infissi, ha bisogno di una manutenzione molto più energica ed efficace. Per fortuna ci sono Porsche e Audi a fare da pilastri alla solidità del palazzo. Il salone di casa, Francoforte, a settembre, sarà forse la vetrina giusta per fiutare il vento e gli umori…
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