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WRC: Esapekka Lappi si racconta prima del rally di Svezia

Di Valerio Verdone
Pubblicato il 13 feb 2019
WRC: Esapekka Lappi si racconta prima del rally di Svezia
In attesa della gara che parte il 14 febbraio il pilota ufficiale Citroen spiega con una serie di dichiarazioni il suo rapporto con le gare sulla neve.

Pronto per correre nel rally di Svezia del WRC, Esapekka Lappi, pilota ufficiale Citroen, si racconta e descrive il suo rapporto con le condizioni difficili quali neve e ghiaccio, dove ha guidato per la prima volta a soli 11 anni. “Come molti scandinavi, ho guidato per la prima volta l’auto da rally a trazione posteriore di mio fratello maggiore su un lago gelato a soli undici anni”.

In merito al suo grado di confidenza con le superfici invece, afferma di avere più familiarità con lo sterrato, ma non nasconde una grande preparazione sulla neve.Su sterrato, soprattutto da quando gareggio nel campionato del mondo, perché è la superficie prevalente. Nel campionato rally finlandese invece tre delle sette gare erano su neve, tra cui il famoso Arctic Rally di Rovaniemi in Lapponia. Dagli undici ai quindici anni, non potendo correre in karting nella stagione invernale, mi sono allenato sui laghi gelati dei dintorni”.

Quindi una storia agonistica e non solo che lo ha portato ad avere grande familiarità con la guida su neve e ghiaccio che apprezza particolarmente. “Quando sei in una foresta rischiarata dalla luce, su una strada con neve fresca ancora pulita, temperature sottozero e grossi muri di neve ai lati, è magnifico guidare. Non esiste miglior terreno di espressione per un’auto da rally, a parer mio! Mi piace appoggiarmi ai muri di neve quando esco da una curva, anche se è un terno al lotto perché alcuni sono meno duri di altri e diventano pericolosi. Alcuni piloti indicano nelle loro note quali sono i muri che possono essere usati, ma io non lo faccio perché non sei mai sicuro che il muro in questione sia ancora lì quando passi”!

Così, è innegabile avere una curiosità su quale sia la sua prova speciale del cuore. “Mi piacciono molto le speciali norvegesi del venerdì. Sono più tecniche delle svedesi, e in generale sono più innevate e ghiacciate”.

Inoltre, il suo ricordo più bello è abbastanza recente. “Direi la tappa di domenica dello scorso anno, in cui abbiamo vinto due delle tre prove, inclusa la Power Stage, guadagnato due posti e concludendo in quarta posizione. È stata una bella lotta, soprattutto perché la speciale di  Likenas, da percorrere due volte come quest’anno, richiede molto impegno per le velocità che si raggiungono. »

Mentre quello più brutto è datato 2016. “Nel 2016 ho trovato il modo di “incastrarmi” momentaneamente in un muro di neve nell’unica crono minimamente innevata. Quell’anno almeno otto PS erano state annullate a causa di un inverno particolarmente mite”.

Infine, non mancano i consigli per gli spettatori. “Io mi metterei, ovviamente sempre in sicurezza, in una serie di curve particolarmente veloci, in cui le auto sfiorano l’intervento del limitatore di giri, in modo da vedere chi ha più confidenza con il volante e chi meno”.

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