Con il provvedimento sul taglio ai consumi annunciato ieri da Obama, nei prossimi anni le auto dovranno consumare al massimo 13 km con un litro
Con il provvedimento sul taglio ai consumi annunciato ieri da Obama, nei prossimi anni le auto dovranno consumare al massimo 13 km con un litro
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Gli USA a “quota 35”. Con questa cifra si devono intendere le miglia per gallone di consumo massimo che, nei prossimi anni, dovranno essere garantite dai Costruttori per le vetture che saranno prodotte negli Stati Uniti.
E’ quanto annunciato, ieri, dal Presidente Barack Obama nel suo atteso discorso sul nuovo piano energetico nazionale. Un programma da attuarsi nell’arco di 4 anni (2012 -2016) e nel quale il comparto automobilistico è destinato a giocare un ruolo di primo piano.
Per i prossimi anni – ipotizziamo un decennio: l’amministrazione Obama punta il dito sull’effetto “onda lunga” – le auto costruite negli USA dovranno rispondere a precise normative riguardo i consumi e le emissioni. Il tetto massimo per il consumo di carburante stabilito sarà, infatti, di 35,5 miglia per gallone, dunque poco meno di 13 km con un litro.
Un valore non certo da primato, ma bisogna considerare che negli Stati Uniti, prima di adesso (complice anche la crisi dei mercati che ha colpito in maniera pesante l’industria dell’auto), non si era mai data eccessiva importanza al consumo di carburante. In ogni caso, la precedente Legge approvata dal Congresso nel 2007 indicava un limite di consumo per auto di 35 miglia per gallone (12 km con un litro), ma entro il 2020.
Il “piano Obama”, al contrario, annovera fra le proprie peculiarità il fatto di essere deciso e rapido. Con questo provvedimento, ha annunciato il presidente, nei quattro anni del “piano” si potranno risparmiare 1,8 miliardi di barili di petrolio, con un beneficio economico del 5 per cento all’anno e una riduzione di 900 milioni di tonnellate di emissioni.
Un provvedimento destinato a passare alla storia dell’auto, dunque. Ma non avrebbe potuto essere diversamente, essendo il Governo degli Stati Uniti coinvolto in prima persona nel risanamento dell’industria automobilistica nord americana (ricordiamo che lo Stato detiene ancora il 10 per cento delle quote capitale della Chrysler in “bancarotta pilotata”).
“In altri momenti,questo provvedimento non sarebbe stato possibile da attuare – è il commento del Presidente Obama – Ecco perché è così importante: rappresenta un deciso cambio di rotta nella politica a Washington ed è precursore del giro di vite già in atto. Con il risultato di questo accordo, gli Stati Uniti saranno in grado di risparmiare 1,8 miliardi di barili di petrolio nel ciclo di vita dei veicoli che saranno venduti nei prossimi cinque anni. E, in questo periodo di crisi, permetterà alle aziende di pianificare un futuro concreto: diventare costruttori delle auto del 2esimo secolo“.