Deciso il trasferimento di produzione della fortunata convertibile da Graz al quartier generale in Svezia. Si va avanti fra proteste e scioperi
Deciso il trasferimento di produzione della fortunata convertibile da Graz al quartier generale in Svezia. Si va avanti fra proteste e scioperi
Addio 9-3? Neanche per idea. Le vicende legate alla cessione del marchio svedese non impediscono alla Casa svedese, in via di progressiva chiusura da parte della General Motors in attesa che l’acquisizione – dalla Spyker o dalla Genii Capital – di continuare a produrre, seppure “a scartamento ridotto”.
In questi giorni, la Saab ha comunicato che la 9-3 Cabrio sarà prodotta nell’impianto di Trollhattan. Si tratta di un chiaro ridimensionamento di produzione, che finora è avvenuta a Graz, in Austria, nelle linee di montaggio della Magna Steyr, che a loro volta avevano sostituito l’impianto in Finlandia dove nel 1986 era iniziata la produzione della Cabrio, uno dei modelli più fortunati per il costruttore svedese.
Fra 900 e 9-3, infatti, sono state più di 250.000 le “scoperte” di Trollhattan uscite dagli impianti finlandesi e austriaci. Tuttora, con il 12% delle vendite nel suo segmento, la 9-3 Cabrio dimostra di resistere, e di confermarsi fiore all’occhiello della Saab.[!BANNER]
La scorsa settimana, tuttavia, a seguito della decisione presa dalla General Motors di chiusura del marchio, è iniziato uno stop progressivo alla produzione. I 3.400 dipendenti della Saab, un piede all’interno dell’azienda e l’altro fuori (in attesa che si sblocchino le trattative con i possibili acquisitori) continuano lo stesso a sfornare vetture, fra proteste e scioperi.