Dopo quattro anni di attesa, al Salone di Tokyo ci sarà il debutto ufficiale della ultrasportiva giapponese
Dopo quattro anni di attesa, al Salone di Tokyo ci sarà il debutto ufficiale della ultrasportiva giapponese
Ci si chiede se i tecnici della Lexus tengano in considerazione che la LF-A, la supercar da 325 km/h che farà il proprio debutto fra pochi giorni al Salone di Tokyo, dovrà essere davvero un prodotto tutta immagine e sostanza, in grado “sul serio” di crearsi una fama di competitor a tutti gli effetti per Ferrari, Lamborghini e Audi R8. Insomma, il gotha del panorama supersportivo mondiale, che vede le berlinette europee da centinaia di cavalli prodotte in Italia al primo posto nelle preferenze.
Questo per dire che i quattro anni di attesa che hanno fatto da preludio alla presentazione in veste definitiva della LF-A (che, secondo i piani, sarà prodotta dall’inizio del 2010 ai primi mesi del 2012, e lascerà spazio anche a una versione studiata per un impiego in pista) devono essere stati spesi al meglio, e devono permettere alla super coupé prodotta dal marchio di lusso del gruppo Toyota di assicurarsi una solida nicchia di mercato.
Soli 500 esemplari per la supercoupé da 325 km/h
Intanto ecco una prima notizia: la Lexus LF-A sarà “per alcuni”, e non necessariamente “ricchi e basta”: anche se costerà 300 mila euro e le pre – ordinazioni iniziano in questi giorni (in concomitanza, dunque, con la première al Salone di Tokyo), sarà prodotta in 500 esemplari, e verrà consegnata – a partire dalla fine del 2010 – a una ristretta cerchia di clienti selezionati.
Con questa vettura, la Casa giapponese ha voluto dare una decisa sterzata alla propria immagine. Auto di gran lusso, anzi esclusive, ma con un carattere sportivo che sprizza potenza da ogni millimetro della carrozzeria. In effetti, l’intento voluto dai tecnici e designer della Lexus è di irrompere nel panorama delle “supersport” dominato dai marchi tricolori (Ferrari e Lamborghini in testa).
Le caratteristiche di base confermano questa volontà: il motore – come già trapelato nei giorni scorsi – è il V10 da 4,8 litri realizzato con largo impiego di metalli leggeri (lega di alluminio, magnesio e titanio) e accreditato di una potenza di 560 CV a 8700 giri che è possibile mantenere in un’ampia gamma di giri, dai 3700 ai 9000, nonché di un valore di coppia da camion: 480 Nm.
Così “equipaggiata” la Lexus LF-A è in grado di raggiungere, secondo i primi dati forniti dalla Casa, i 325 km/h e di essere proiettata da 0 a 100 km/h in 3,7 secondi. Come dire: prestigio a parte, le prestazioni base sono equivalenti a quelle fornite dalla Ferrari 458 Italia che offre 570 CV a 9000 giri/min, ha una coppia di 540 Nm a 6000 giri, raggiunge i 325 km/h e i 100 km/h con partenza da fermo in 3,4 secondi).
Una vettura da corsa
Osservando la struttura della LF-A, sembra che le targhe siano lì per caso. La carrozzeria è in plastica rinforzata con elementi in fibra di carbonio; il gruppo motore – trasmissione (cambio ASG “sequenziale automatico” a sei rapporti con velocità di cambio marcia regolabile dal conducente scegliendo fra quattro differenti modalità: Auto, Sport, Normal e Wet), l’elemento più pesante della vettura, è stato collocato all’interno dell’interasse, con la scatola del cambio e il serbatoio della benzina sistemati davanti al retrotreno per assicurare un baricentro il più basso e centrale possibile.
Altrettanto centrale è la posizione di guida che permette al pilota di trovarsi a metà fra l’asse anteriore e posteriore e fra il lato sinistro e quello destro della LF-A.
Tutte queste caratteristiche, unite alla sistemazione della pedaliera solidale con il piantone dello sterzo, e in posizione piuttosto elevata (proprio come nelle vetture da competizione), sembrano rendere la Lexus LF-A una… Sport Prototipo adattata all’utilizzo stradale.
D’altro canto, come tradizione corsaiola impone, la LF-A è dotata della sola trazione posteriore, i freni sono in materiale carboceramico “nascosti” da cerchi in lega da 20″ che montano pneumatici Bridgestone asimmetrici da 265/35 ZR 20 all’anteriore e da 305/30 ZR 20 al posteriore e, per passare a un cenno estetico – aerodinamico, l’alettone posteriore è “attivo”: si solleva, cioè, all’aumentare della velocità, mentre la deportanza dell’aria assicura alla supercar giapponese un Cx di 0,31.
Quatto anni di sviluppo
Come dire: i tecnici della Lexus hanno voluto “esagerare”. D’altro canto, la gestazione di questa vettura è stata lunga, lunghissima: quattro anni, durante i quali diversi esemplari, più e meno camuffati, hanno inanellato ore e ore di sessioni di prove che sono state svolte, per lo più, sullo storico tracciato della Nordschleife al Nurburgring: cosa c’è di meglio se non provare lo sviluppo di una vettura attraverso gli oltre 22 km di curve e controcurve del tracciato tedesco?
Dal Salone di Detroit del 2005, quando venne presentata, al Salone di Tokyo 2009 (in cui si vedrà la versione definitiva), la LF-A ha ricevuto, nell’ordine: un V10 da 5 litri, un V8 “ibrido” (secondo una nota tradizione tecnica della Casa), apparso nel 2007 e che avrebbe girato al Nurburgring in 7 minuti e 24 secondi (16″ più rapida della rivale Porsche 997 Turbo), una carrozzeria di tipo roadster (nel 2008), così… tanto per disorientare gli appassionati che, di momento in momento, ne attendevano una versione “ufficiale”, fino ad arrivare al modello attuale, prefigurato quest’anno alla 24 Ore del Nurburgring (ormai un tracciato “di casa” per la Lexus) nella quale una LF-A è stata portata in gara da Akio Toyoda, nella vita di tutti i giorni Presidente della Toyota.
Adesso, la Lexus LF-A viene presentata a Tokyo. Ci si chiede se riuscirà a scalfire il dominio mondiale di Ferrari e Lamborghini.