Dopo il via libera della Corte fallimentare nasce la nuova General Motors Company. A Fritz Henderson il compito di renderla competitiva
Dopo il via libera della Corte fallimentare nasce la nuova General Motors Company. A Fritz Henderson il compito di renderla competitiva
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Ad un mese e 10 giorni dalla dichiarazione di bancarotta nasce oggi la nuova General Motors, che muta la propria denominazione da “General Motors Corporation” in “General Motors Company”. Il nuovo Costruttore esce dalla crisi causata dalla propria sovrapproduzione fortemente ridimensionato e forse, presto, il classico logo “GM” su sfondo blu lascerà il posto a un nuovo simbolo
Sarà guidata da Fritz Henderson, che dovrà risollevare le sorti di una azienda colpita fortemente anche nel mese di Giugno, nel quale le vendite negli USA sono calate del 36% e del 20% in Europa: “La giornata di oggi segna un nuovo inizio per General Motors, che consentirà ad ogni suo impiegato, me compreso, di tornare a progettare, costruire e vendere grandi auto e servire i bisogni dei nostri clienti“.
Con una proprietà suddivisa al 60,8% con il Dipartimento del Tesoro, al 17,5% con il fondo pensione degli ex lavoratori VEBA, all’11,7% con i Governi di Canada e Ontario e al 10 % dalla vecchia GM, il colosso americano punta a ripianare i debiti (11 miliardi di dollari nei confronti del Governo USA) entro il 2015, “ma il nostro obiettivo è di farlo molto prima” assicura Henderson.
Tagli per tutti, dal management ai lavoratori
Ad aiutarlo in questa impresa ci sarà il Presidente del CdA Edward E. Whitacre Jr. e soprattutto Bob Lutz, che non andrà in pensione come precedentemente stabilito e sarà vice presidente per la “creatività” e le relazioni con i clienti. Lutz aveva fatto parlare di sé quando insieme ad altri top manager si era “liberato” delle azioni GM alla vigilia della bancarotta. Insieme a Tom Stephens e Ed Welburn formeranno un unico comitato eliminando i due precedenti organi denominati “Automotive Strategy Board” e “Automotive Product Board”.
Il nuovo assetto del management cancella le strutture regionali e le operazioni internazionali confluiranno nella GM International Operations (GMIO), affidata a Nick Reilly che ne sarà vice presidente esecutivo. Avrà sede a Shanghai, in un mercato che GM stima in crescita del 20% nel 2009. In percentuale il management americano verrà ridotto del 35%, mentre la forza lavoro del 20% entro il 2009, cioè da 91.000 a 64.000 addetti. Entro la fine del 2010 General Motors, come precedentemente annunciato, ridurrà a 34 (da 47) gli impianti negli Stati Uniti.
Chevrolet, Cadillac, Buick e GMC: i marchi per ripartire
Liquidate Pontiac, Hummer, Saturn, con Opel che quasi certamente passerà a Magna Steyr e Saab a Koenigsegg, rimarranno a far parte della nuova GM Chevrolet, Cadillac, Buick e GMC. Per il Marchio del cravattino la nuova Camaro, nonostante non sia proprio l’auto “raccomandata” da Obama, sta dando i primi frutti e ha sorpassato nelle vendite di Giugno la rivale Ford Mustang.
Ma ancora di più si punta sulle attuali Chevrolet Equinox, Cadillac SRX e Buick LaCrosse, alle quali seguiranno Cadillac CTS Sport Wagon, GMC Terrain e l’anno prossimo l’elettrica Chevrolet Volt, la economica Cruze e la Cadillac CTS Coupe. I volumi più grandi potrebbero comunque arrivare dalla futura city car dalle dimensioni “europee” e dalla nuova Opel Astra pronta al debutto al Salone di Francoforte.
Le GM si venderanno…su eBay
Con una futura gamma composta da un totale di 34 modelli il piano di ristrutturazione comporta anche una pesante riduzione nel numero dei dealer americani, che da circa 6000 diventeranno appena 3600. GM manterrà comunque la più grande rete commerciale d’America, ma si stanno studiando altre forme di contatto con il cliente.
Una, forse un tantino bizzarra, è stata annunciata dallo stesso Fritz Henderson: le nuove auto prodotte da GM, non quelle usate, verranno messe all’asta su eBay con un meccanismo identico a quello normalmente in uso. I clienti, cioè, potranno fare la propria offerta al rialzo, oppure scegliere l’opzione “Compralo subito“.
Lo stesso Fritz Henderson si metterà in gioco un un sito web che andrà online nelle prossime settimane. Si chiamerà “Tell Fritz” e costituirà una sorta di ufficio virtuale del presidente in cui chiunque si potrà recare per condividere idee, suggerimenti e critiche.
Del resto la nuova GM nasce grazie ai soldi dei contribuenti e negli USA con il denaro pubblico non si scherza.