Cina e Giappone ci lavorano sodo: bisogna trovare un piano comune per questa tecnologia. L’8 Febbraio un vertice comunitario in Spagna
Cina e Giappone ci lavorano sodo: bisogna trovare un piano comune per questa tecnologia. L’8 Febbraio un vertice comunitario in Spagna
La mobilità sostenibile (per usare un termine “universale”) si sposta a Bruxelles, in un maxi progetto comune fra i Ministri dell’Industria dell’Unione Europea, che il prossimo 8 Febbraio si incontreranno per la definizione di un piano guida rivolto alle aziende che si dedicheranno alla costruzione di auto elettriche.
E’ quanto annunciato, ieri, a Strasburgo dal premier spagnolo José Luis Zapatero, Presidente di turno della UE. Il Primo ministro, che ha dichiarato di avere “Incontrato, qualche giorno fa, un gruppo di aziende fra le più importanti in Europa”, ha spiegato che “E’ fondamentale creare un processo di integrazione e cooperazione negli sforzi per lo sviluppo del veicolo elettrico”.
Una frase che, tradotta in un linguaggio più pratico, vuol dire: “L’auto elettrica è una necessità. Ci sono numerose aziende che se ne stanno già occupando. Non perdiamo tempo e diamoci dentro con i progetti”. Ed è la prima volta che, a livello comunitario, la questione degli autoveicoli elettrici sia stata affrontata dal “capo” di turno della Unione Europea.
Quella annunciata da Zapatero in una dichiarazione, per ora, informale, è destinata nel prossimo futuro a diventare ufficiale. Occorrerà attendere ancora un paio di settimane abbondanti, prima di conoscere il parere dei Ministri dell’Industria comunitari, che l’8 Febbraio si incontreranno in vertice a San Sebastian, in Spagna.
Come dire: l’unione fa la forza. D’altro canto, lo stesso Zapatero ha evidenziato l’importanza, per l’Unione Europea, di avviare un “piano” comune per lo sviluppo di un settore – quello degli autoveicoli elettrici – al quale non si può più guardare come il parente un po’ eccentrico della ultra secolare industria “tradizionale” dell’auto: “Se i nostri mercati non dispongono di una efficace regolamentazione per fornire alle aziende un valido sostegno finanziario, e se non si possiedono parametri comuni sulle tecnologie, sarà difficile per l’Europa assumere un ruolo guida”, è la dichiarazione del Primo ministro spagnolo.[!BANNER]
Il quale, spostando l’obbiettivo sul resto del mondo (e a est in particolare) ha evidenziato anche come “Cina e Giappone stanno lavorando sodo sulla tecnologia dei veicoli elettrici”.
Il programma attuale, infatti, è lasciato ancora alle decisioni dei Costruttori e all’appoggio delle amministrazioni locali e regionali, come dimostrato dal Gruppo Daimler con il programma Smart Electric, e dalla Renault (che in collaborazione con la Nissan ha in previsione l’apertura di un centro di sviluppo della tecnologia elettrica in un piano “a tre” con la Regione).
La vettura elettrica di domani (anzi, di oggi, visto che già nel 2010 avremo la prima sfornata, con la Peugeot i-On e le gemelle Citroen C-Zero e Mitsubishi i-MiEV) avrà, dunque, la bandiera a stelle dell’Unione Europea? Staremo a vedere.