Benzina: l’Italia in cima alla classifica degli aumenti
The Economist rileva la crescita dei prezzi del +18,2% in un anno e il Codacons avverte gli automobilisti: «Rincari attesi per Pasqua».
È l’Italia il paese in cui il prezzo della benzina è aumentato di più nell’ultimo anno: +18,2%. Nella classifica, stilata dal settimanale inglese The Economist monitorando il mercato dei carburanti nelle 28 nazioni più ricche del mondo, seguono Ungheria, Polonia, Lettonia, Irlanda, Stati Uniti, Slovenia, Canada, Svezia e Grecia, dove i prezzi sono aumentati negli ultimi dodici mesi (ma rimangono comunque più bassi che in Italia). In Francia invece tra il febbraio 2011 e il febbraio 2012 i costi alla pompa sono diminuiti.
Il prezzo italiano è quello che ha subito l’aumento maggiore ma non è il più alto in assoluto: la “verde” nel mese di febbraio è costata 2,58 dollari al litro in Norvegia, 2,32 dollari al litro in Olanda e “solo” 2,30 dollari al litro in Italia. Il prezzo più basso è invece praticato negli Stati Uniti: 0,93 dollari al litro.
«Lo studio pubblicato dall’Economist, secondo cui l’Italia appare in vetta alla classifica dei rincari nei costi della benzina, dimostra le speculazioni sui carburanti che si verificano nel nostro paese» ha spiegato Carlo Rienzi, presidente di Codacons. «Attendiamo ora l’esito dell’indagine aperta dalla Procura di Varese e dalla Guardia di Finanza, e avvisiamo gli automobilisti: nei prossimi giorni, con l’avvicinarsi delle vacanze pasquali e dei ponti per i giorni di festa, si verificheranno nuovi rincari alla pompa, che puntualmente si registrano in occasione degli esodi degli italiani».
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