CSP: "Gli incentivi per sostenere il settore stanno dando risultati positivi"
Per Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, in Europa perdite contenute nel 2009. La ripresa arriverà nel 2011
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“Gli incentivi e la ripresa dell’economia, che potrebbe decollare nel 2010, dovrebbero consentire al mercato europeo dell’auto di contenere le perdite nel 2009, di stabilizzarsi sui livelli raggiunti nel 2010 e di vedere delinearsi dal 2011 un recupero della domanda, che potrebbe riportare le immatricolazioni ai livelli anticrisi, cioè intorno ai 16 milioni di unità, già dal 2013“.
E’ questa la fotografia scattata al mercato automobilistico europeo da Gian Primo Quagliano, direttore del Centro Studi Promotor. Secondo Quagliano gli incentivi varati nei Paesi del vecchio continente per sostenere la domanda di auto stanno finalmente mostrando i primi risultati concreti dopo la contrazione subita nei mesi scorsi. Nei primi quattro mesi del 2009, il mercato dei Paesi dell’Unione Europea e dell’Efta (European Free Trade Association) ha registrato una flessione del 15,9%.
“Data la gravità della crisi globale – afferma Quagliano in una nota – il consuntivo sarebbe stato sensibilmente peggiore in mancanza di incentivi, anche se va sottolineato che soltanto gli incentivi varati in Germania hanno dato un impulso veramente significativo alla domanda, mentre non particolarmente forte è l’impatto degli incentivi adottati dalla Francia e per quanto riguarda le misure varate in Spagna e Regno Unito all’inizio di dicembre gli effetti sono stati praticamente nulli, tanto da indurre i Governi dei due Paesi a varare nuovi e più incisivi provvedimenti di sostegno della domanda di auto a partire dal 18 maggio“.
Ma veniamo al Bel Paese. In Italia “gli incentivi sono stati sicuramente efficaci in quanto hanno consentito di contenere drasticamente il calo delle immatricolazioni. A fronte di una contrazione del 28,5% nel primo bimestre dell’anno vi è stato, infatti, nel trimestre marzo-maggio un calo contenuto nel 4,7%”, sostiene Quagliano.
Il numero uno del Csp ha però sottolineato allo stesso tempo che “anche in Italia, come in Spagna e Germania, si deve passare ad una fase due degli incentivi aumentando i bonus ed estendendo la possibilità di acquistare con agevolazioni una gamma di veicoli più ampia di quella attuale”.
Se gli interventi varati in Spagna e in Gran Bretagna daranno risultati positivi e se anche nel nostro Paese il meccanismo degli incentivi sarà migliorato in tempi brevi, “per l’Europa – aggiunge Quagliano – è ipotizzabile che il consuntivo delle immatricolazioni del 2009 possa chiudere con una contrazione inferiore al 10% e con un volume di immatricolazioni che potrebbe essere leggermente superiore ai 13 milioni di unità».
E’ auspicabile inoltre che il piano incentivi non si fermi solo al 2009, ma prosegua anche nel 2010 in modo da sostenere la domanda del settore a lungo termine fino a una ripresa generale dell’economia che, secondo le stime, dovrebbe concretizzarsi nel 2011. Da quel momento basterebbero altri due anni per ritornare ai volumi di immatricolazioni registrate nel biennio 2006-2007, pari cioè a circa 16 milioni di unità complessive.
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