De Tomaso: i cinesi non salvano l'azienda
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Sindacati delusi, niente finanziamenti al tavolo del Ministero dello Sviluppo: si aspetta la cassa integrazione per crisi.
Brutte notizie per la De Tomaso: all’incontro organizzato presso il Ministero dello Sviluppo Economico il nuovo socio cinese, che aveva promesso di rilevare l’azienda dalla famiglia Rossignolo, non ha presentato garanzie sui 60 milioni di euro necessari per salvare in extremis l’azienda.
Il rappresentante legale dei cinesi, Simone Brambilla, era al tavolo ministeriale e ha confermato l’interesse dei suoi clienti, spiegando che le operazioni per l’aumento di capitale non sono concluse, ma il presidente del Gruppo asiatico non si è presentato, delineando così per gli operai De Tomaso la possibilità di una cassa straordinaria per la crisi piuttosto che un’integrazione per ristrutturazione.
«L’incontro per la De Tomaso ha dato esito negativo, infatti non sono pervenuti i finanziamenti previsti dal socio cinese», ha spiegato Giuseppe Anfuso della Uilm piemontese. «Di conseguenza, la cassa integrazione straordinaria per ristrutturazione non può essere concessa. Si è in attesa di verificare col Ministero del Lavoro, per un incontro urgente, la concessione della cassa straordinaria per crisi. Siamo molto delusi come sindacato per questo progetto che doveva garantire ripresa e tutela dei lavoratori, e che invece è un grosso buco nell’acqua».
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