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Fiat: un patto fra le Regioni per sostenere le vetture pulite

Di Lorenzo Stracquadanio
Pubblicato il 13 giu 2009
Fiat: un patto fra le Regioni per sostenere le vetture pulite
Bresso (Piemonte): “L’Italia crede nella qualità delle sue auto ed è pronta a investirci”. Sul tavolo 900 milioni di euro

Bresso (Piemonte): “L’Italia crede nella qualità delle sue auto ed è pronta a investirci”. Sul tavolo 900 milioni di euro

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Un piano da 900 milioni di euro per la ricerca e sviluppo nel settore automotive e in particolare nell’auto pulita, a sostegno di Fiat. L’investimento, che secondo le previsioni dovrebbe articolarsi in un periodo di 4-5 anni, è sostenuto da dieci Regioni italiane che ospitano sul loro territorio impianti della Casa del Lingotto.

La proposta è stata lanciata e illustrata al termine di un incontro, svoltosi nei giorni scorsi a Roma, fra i governatori regionali di Piemonte, Emilia Romagna, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Sicilia.

Ai 900 milioni messi sul tavolo dalle realtà regionali si aggiungeranno – sul modello renano elaborato in Germania – altri 2/3 stanziati rispettivamente dal Governo e da Fiat in ugual misura. Nei prossimi giorni sarà il presidente dell’Emilia Romagna (e della Conferenza delle Regioni) Vasco Errani a presentare formalmente il progetto a Palazzo Chigi.

“Questo piano deve essere la dimostrazione che l´Italia crede nella qualità delle sue auto. E che perciò ci investe – ha detto Mercedes Bresso, presidente della Regione Piemonte – Siamo pronti a fare la nostra parte anche dal punto di vista finanziario e pensiamo di poter concorrere alla cifra complessiva richiesta per un terzo. Gli altri due terzi li dovranno mettere l´azienda e il governo”.

Dal canto suo Fiat sembra, per il momento, aver recepito positivamente la proposta. “Quindi – ha aggiunto Bresso – mettiamoci attorno a un tavolo e parliamone: tutti i governi stanno mettendo delle risorse sull´auto. Lo stanno facendo gli Stati Uniti, lo fa la Germania. Noi pensiamo che debba farlo anche l’Italia, per evitare che si debbano chiudere degli stabilimenti e perché si creino degli spazi aggiuntivi di produzione proprio attraverso la ricerca nei settori più avanzati, in particolare nell´auto ecologica”.

Il timore maggiore delle regioni infatti è che Fiat, a causa dell’alleanza con l’americana Chrysler, decida di chiudere degli impianti con conseguente perdita di numerosi posti di lavoro nel Paese. Coordinato da Andrea Bairati, assessore all´attività produttive del Piemonte, il progetto è strutturato in cinque punti chiave: veicoli a basso impatto ambientale, infomobilità e sicurezza, manufacturing, ergonomia e design, veicoli commerciali leggeri e meccatronica automotive.

“Solo così e coinvolgendo nel confronto anche i sindacati – ha chiosato Bresso – si possono salvare tutti gli stabilimenti italiani. Il rilancio internazionale di Fiat deve servire anche qui: per questo dobbiamo tirarci su le maniche e lanciare un’operazione che è anche di immagine. L’Italia non può rimanere l´unico Paese che sembra non credere nella sua industria automobilistica”.

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