Deciso intervento del premier russo a un’assemblea sulle sorti della principale azienda automobilistica nazionale
Deciso intervento del premier russo a un’assemblea sulle sorti della principale azienda automobilistica nazionale
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Altro che macchinine: la AvtoVAZ dovrà continuare la produzione di automobili “vere”. Altrimenti la Russia, pur se in preda a una paurosa crisi economica, rischia di ritrovarsi un bel momento senza una Casa automobilistica nazionale. E questo fatto, se si verificasse, costituirebbe una mazzata di quelle davvero pesanti per il già precario sistema economico interno.
E’ questo il succo del discorso affrontato oggi dal Primo Ministro Vladimir Putin, intervenuto a seguito di un incontro che si è tenuto in merito all’analisi della situazione della AvtoVAZ, la principale azienda automobilistica esistente in Russia, al centro di un clamoroso caso, del quale Motori.it si è occupato qualche giorno fa e che riguarda una possibile riconversione delle attività all’interno degli stabilimenti di Togliattigrad: dalla produzione di automobili a quella di giocattoli.
Una possibilità che, secondo Putin, non va nemmeno presa in considerazione, almeno per quanto riguarda la AvtoVAZ. Il Primo Ministro è apparso determinato a salvare la principale azienda di auto russa. Per questo motivo, sta cercando negli azionisti che partecipano al capitale della AvtoVAZ dei partner per una campagna di salvataggio.
E oggi, il discorso di Putin (“Non possiamo restarcene con le mani in mano. Se ci limitiamo a guardare e non interveniamo, il risultato sarà uno solo: la fabbrica chiuderà”, ha dichiarato senza mezzi termini) è stato incentrato su questo: la necessità di proseguire con le attività della AvtoVAZ.
Il discorso di Putin era rivolto anche e soprattutto ai partner della AvtoVAZ: alla Renault ma anche alla Troika Dialog (società di brokeraggio) e alla Azienda di Stato Russian Technologies. Entrambe le società si dividono la maggioranza dei capitali della fabbrica automobilistica, possiedono ciascuna una quota del 25 per cento circa. “Ogni azionista si deve assumere, al pari degli altri, l’impegno di una azione comune”, ha affermato Putin, indicando – come possibile ipotesi per il salvataggio – eventuali trattative per la cessione di una parte della maggioranza dell’azienda alla Renault, anche se questo è da vedere.
E’ chiaro, nelle parole di Vladimir Putin, che gli impianti di Togliattigrad dovranno continuare a produrre automobili, come hanno fatto per circa 40 anni. Da quando, cioè, si iniziò il ciclo industriale della Lada Zigulì, la 124 costruita grazie alla Fiat e tolta di produzione solo da pochi mesi, che già nel 1966, a seguito di un accordo che aveva visto in prima persona l’impegno dell’allora presidente Vittorio Valletta, aveva impiantato nella città industriale di Togliattigrad le linee di montaggio della berlina media (la Fiat 124, appunto) che, di fatto, cambiò le abitudini automobilistiche della Nazione.