L’allarme è stato lanciato dai responsabili della filiale spagnola, che chiedono al Governo Zapatero aiuti fiscali al più presto
L’allarme è stato lanciato dai responsabili della filiale spagnola, che chiedono al Governo Zapatero aiuti fiscali al più presto
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Lo stabilimento della Renault di Valladolid è a rischio chiusura, a meno che il Governo spagnolo non intervenga – e al più presto – in prima persona, mediante la concessione al Marchio francese di un prestito a tasso agevolato e riduzioni sulle imposte.
E’ l’accorato appello annunciato ieri da Jean-Pierre Laurent, numero uno della filiale spagnola Renault, al termine di una serie di incontri con i rappresentanti del Governo di Madrid. Il taccuino delle priorità della Régie prevede che, per l’impianto castigliano, allo stato attuale ben al di sotto del suo regime ottimale di produttività (nel 2008 sono state poco più di 93 mila le auto prodotte, fra Modus e Clio, alle quali vanno aggiunti 980 mila motori.
Un dato, quest’ultimo, notevolmente minore rispetto alla produzione di propulsori registrata nel 2007: 1 milione e 100 mila unità, ma che contribuisce a mantenere lo stabilimento in seconda posizione quanto ai dati di produzione. Forte di 3900 dipendenti, per garantirne continuità la produzione dovrebbe essere convertita verso una gamma di piccoli veicoli elettrici, o almeno una vettura, sempre piccola, ma a benzina o Diesel.
Questo, secondo Laurent, servirebbe a rimpiazzare la sfortunata Modus, il minivan che ha reso meno di quanto preventivato: “Il nostro obiettivo è di arrivare a un piano di competitività, per il futuro, che ci aiuti a fronteggiare la crisi dei mercati e ad assicurarci che non si dovrà chiudere lo stabilimento“, ha affermato Jean-Pierre Laurent proprio in questi giorni, in occasione del Salone di Barcellona.
Per questo, il responsabile delle attività della Renault per la Spagna ha incontrato, nei giorni scorsi, il primo Ministro Jose-Luis Zapatero e il Ministro dell’Industria Miguel Sebastian per discutere il futuro dello stabilimento di Valladolid, che in questi mesi sta lavorando a un terzo della propria capacità produttiva, un andamento che purtroppo è andato calando negli ultimi cinque anni. Per trovare l’ultimo anno a pieno regime occorre infatti risalire al 2003, quando venne fatto un consuntivo della produzione dal 1998 e si stabilì che dalle linee di montaggio erano uscite 280 mila Clio e più di 1 milione di motori all’anno.
Va detto che a pesare sulla diminuzione di lavoro a Valladolid deve aver contribuito, e non poco, la decisione operata da Parigi di trasferire una parte della produzione della Clio in Francia, Slovenia e Turchia. Da parte dei Sindacati che rappresentano i 3900 lavoratori impiegati nello stabilimento di Valladolid, c’è il timore che l’impianto sia destinato a chiudere se la produzione della Modus non sarà rimpiazzata da un altro modello.
Un paio di mesi fa, la Renault aveva annunciato l’inizio della produzione del piccolo 1.4 TCE a benzina, da 130 CV, realizzato in collaborazione con la Nissan, proprio nello stabilimento di Valladolid: un’operazione-anticrisi che, adesso, dovrà essere sostenuta da un piano di aiuti ben più concreto: prestiti agevolati da parte del Governo spagnolo e riduzioni sulle imposte per la progettazione di un nuovo veicolo elettrico o di una – altrettanto piccola – vettura a benzina o Diesel, entrambi basati sul telaio della Clio e della Modus.