La proposta è stata lanciata dal Presidente della Commissione trasporti alla Camera. La popolazione invecchia, serve rivedere le regole
La proposta è stata lanciata dal Presidente della Commissione trasporti alla Camera. La popolazione invecchia, serve rivedere le regole
L’età media degli italiani aumenta, ma non è detto che con essa non calino le conseguenze fisiologiche legate all’avanzare dell’età: diminuzione dei riflessi e della soglia di attenzione, soprattutto. Sono questi i motivi principali che hanno portato il presidente della Commissione Trasporti alla Camera, Mario Valducci (PdL), a lanciare una proposta destinata a fare discutere: il divieto di mettersi al volante di un autoveicolo dopo gli 80 anni.
La revoca dei documenti di guida superata la fatidica soglia deriva proprio dal progressivo aumento dell’età. Recenti studi, infatti, indicano che entro dieci anni l’Italia sarà la Nazione d’Europa con l’età media più elevata, fino a 84 anni per le donne e 78 anni per gli uomini.
La preoccupazione di Valducci nasce da qui: dal rischio che, nel 2020, il numero di ultra-ottuagenari al volante sia così elevato da costituire un pericolo per sé stessi e per la circolazione. [!BANNER]
D’altro canto, nei giorni scorsi la questione dei limiti di età è stata al centro di una discussione al convegno sulla sicurezza stradale indetto dall’ANIA (Associazione nazionale fra le Imprese assicuratrici). Anche se il presidente, Sandro Salvati, più che esprimersi verso una revoca della patente per i più anziani, ha invocato la necessità di controlli medici più frequenti e rigorosi. Insomma, dopo i limiti di velocità, vedremo attempati automobilisti multati… per eccesso di età?