Il proprietario, un 40enne della Pennsylvania, si è accorto che in garage non c’era una GTI 1.6. Detto fatto: se l’è costruita partendo da
Il proprietario, un 40enne della Pennsylvania, si è accorto che in garage non c’era una GTI 1.6. Detto fatto: se l’è costruita partendo da
Arriva dagli USA, ma può a buon diritto rientrare nelle elaborazioni di sapore europeo. Sarà per i cerchi BBS di disegno rétro o per i paraurti piacevolmente piccoli.
Questa Volkswagen Golf, che in realtà è una… Rabbit, non sfigurerebbe affatto sulle nostre strade. Eppure, arriva da oltreoceano. Per la precisione, da Carlyle, in Pennsylvania, dove abita il suo proprietario, il 40enne Thomas Fries. Il quale, da habitué delle “compatte” di Wolfsburg (“Ne ho già avute 13, dalle versioni più tranquille alle Cabrio”, racconta) svela i motivi che lo hanno spinto a crearsi una.. GTI “fai da te”: una operazione durata 18 mesi di paziente lavoro.
Da una 1.6 Diesel, ecco una GTI MK1
“Volevo un’auto che fosse il più possibile somigliante alle Golf GTI europee”, svela Fries. Ed ecco come, partito dal relitto di una Rabbit (la “nostra” Golf prima serie) Diesel del 1979, è giunto al risultato che lo rende orgoglioso: una fiammante GTI MK1, dove tutto riecheggia agli anni ’80, a partire dall’estetica dell’elaborazione, dove è stato fatto largo uso dei componenti d’origine della GTI: cornice nera al portellone, passaruota in materiale plastico, il caratteristico spoiler anteriore, le strisce orizzontali nere nella parte bassa delle fiancate, i cerchi BBS da 15″ e 7,5″ di canale che calzano pneumatici 195/50 R15.[!BANNER]
All’interno, se si esclude il pomello del cambio, che non è quello a forma di pallina da golf caratteristico della GTI 1.6 ma è comunque marchiato VW Motorsport, l’abitacolo è stato realizzato a immagine e somiglianza della ormai ricercata MK1: sedili Recaro, volante originale, consolle centrale con i due strumenti che riportano l’amperometro e la temperatura dell’acqua.
Per fortuna, la pedaliera è rimasta quella di serie, e l’abitacolo “brilla” per la sua pulizia: niente applicazioni posticce in duralluminio o a effetto carbon look.
Via l’iniezione: tornano due bei carburatori
Anche la parte meccanica ha ricevuto la sua buona dose di attenzioni. Fries, partito da una unità 2 litri 16V, ha pensato bene di modificare l’alimentazione in maniera radicale. Adesso, la GTI di ritorno respira attraverso una coppia di Weber 45 DCOE. Alla faccia delle regolamentazioni anti inquinamento in vigore negli USA… Anche perché allo scarico, un elemento della Eurosport, non c’è l’ombra di un catalizzatore.
Il motore, oltre alla sostituzione dell’iniezione Bosch con i due carburatori Weber, è stato modificato negli assi a camme (dei Techtonics con camme da 288°), nelle valvole e relative sedi, nei pistoni Mahle forgiati. Ad esso è abbinato un cambio a cinque rapporti di origine VW Jetta.