Spazio alle nuove tecnologie: l’edizione 2009 della kermesse sarà ricordata soprattutto per questo. Solo tre i Marchi europei: Alpina, Caterham e Lotus
Spazio alle nuove tecnologie: l’edizione 2009 della kermesse sarà ricordata soprattutto per questo. Solo tre i Marchi europei: Alpina, Caterham e Lotus
Il Salone di Tokyo 2009, ha appena aperto i suoi battenti ai visitatori. Solo un problema di natura logistica. Ovvero: come occupare gli immensi locali fieristici della Makuhari Messe a Chiba City? Risposta: “regalando” ai bambini un vasto spazio nel quale creare progetti tutti loro. Una mobilità a misura di bambino, fatta da disegni, intere città in miniatura, presentati da centinaia di scuole e istituti che hanno accettato di partecipare alla kermesse.
E che, va detto, hanno contribuito a salvarne la faccia. In effetti, che il Salone di Tokyo 2009 sarebbe stato sottotono, questo si sapeva già da diversi mesi. Ma un conto è annunciare una esposizione, più o meno affollata che essa sia; un altro è trovarcisi all’interno, avere a che fare con la scarna presenza di Costruttori giapponesi e di una minima rappresentanza di Marchi europei.
Insomma, il piatto piange: Che fine hanno fatto Fiat, Ferrari, Maserati, Mercedes, Jaguar, BMW, Audi? Tutta colpa della crisi, sembra. Se, infatti, le aziende riescono con i piani finanziari e gli studi di marketing a prevedere quali saranno i gusti del pubblico anche in un arco di breve termine, i consumatori finali sono molto più “diretti”. Non a caso, un recente sondaggio promosso dalla Jama (l’Associazione giapponese che raggruppa i Costruttori) ha rivelato che, fra i giovani, l’automobile viene messa in ordine di importanza al 17esimo posto, dopo voci come università, informatica, telefonia mobile, videogiochi.
Quanto alle vendite, solo Toyota si mantiene sul podio come volumi; gli altri Costruttori devono fare i conti con l’andamento di un comparto che, alla fine dell’anno horribilis 2009, sarà il peggiore dalla seconda metà degli anni ’60.
Forse quest’anno, aldilà di ogni personale considerazione, è molto meglio concentrarsi sulle novità presentate al Salone di Tokyo 2009, che resterà aperto al pubblico fino al 4 Novembre. E che, per adeguarsi (almeno in parte) alle più recenti tendenze in fatto di tecnologia, quest’anno si presenta “più verde che mai” (confermato dallo slogan: “Una guida divertente per noi; ecologia per la Terra”).
I Costruttori europei: solo Alpina, Caterham e Lotus
Capitolo Case europee.
Alpina. La factory di Buchloe da sempre partner privilegiato BMW per la creazione di vetture elaborate. Alpina presenta la B7 a passo lungo, una imponente berlina di classe premium (basata sulla Serie 7) equipaggiata con un motore V8 da 4,4 litri a doppio turbocompressore, in grado di sviluppare 507 CV, una velocità di 280 km/h e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 4,8 secondi. La B7 BiTurbo è, in sostanza, una evoluzione della B7 a passo corto.
Caterham, conosciuta per la realizzazione di repliche della Lotus Seven. Il Marchio di Dartford è presente alla kermesse per annunciare un probabile ingresso nel settore delle auto ibride, come anticipato dal Presidente dell’azienda Ansar Alì. Anche se non è ancora chiaro chi fornirà i propulsori elettrici e le batterie, i programmi della Caterham prevedono, per il 2011, l’introduzione di un Campionato monomarca dedicato alle vetture di Dartford equipaggiate con un nuovo propulsore ibrido.
Lotus è il terzo Marchio europeo presente a Tokyo. Al Salone svela in anteprima la Exige Scura, del quale Motori.it si è occupato in questi giorni: una versione esclusiva (ne saranno prodotte solo 35) della berlinetta di Hethel con motore Toyota 1.8 turbocompresso da 260 CV, che eredita le caratteristiche della Exige Cup 260.
I costruttori giapponesi
Sono una trentina, le novità che i Marchi giapponesi presentano al Salone di Tokyo. La maggior parte delle vetture esposte alla kermesse fanno parte del filone dedicato alle nuove tecnologie (ibride, elettriche, oppure carburanti “tradizionali” ma a basso consumo) alle quali il Salone di quest’anno è improntato.
Daihatsu – Prima (in ordine alfabetico) dei Marchi del Sol levante, la Daihatsu presenta a Tokyo la e:S (sigla che sta per “eco” e “smart”, ovvero ecologica e “furba”). In pratica, la risposta alla Smart e alla toyota iQ: abitacolo per 4 persone in 3,10 metri di lunghezza e un motore 3 cilindri (marchio di fabbrica della Daihatsu) da 600 cc in grado, abbinato al sistema Start – Stop e a una efficiente aerodinamica, di far percorrere alla minicar (settore nel quale la Daihatsu è in primo piano in Giappone, detenendo il 30 per cento del mercato di segmento) 30 km con un litro di benzina. I tempi di commercializzazione devono ancora essere comunicati. A un livello superiore (come dimensioni) si attesta la Tanto EXE, presentata a Tokyo con la “gemella” Tanto EXE Custom: citycar completamente squadrate (una linea che i designer della Grande D tengono sempre in considerazione) e che si basano sulla Tanto già in produzione per il mercato interno, ma che da questa si differenziano per interni più lussuosi e caratterizzati da un più accurato utilizzo delle rifiniture. La terza novità Daihatsu a Tokyo è la Deca Deca, minuscola monovolume che presenta un pavimento “rasoterra”, non ha il montante centrale e, per un ingresso dei passeggeri ottimale, ha le porte dall’apertura ad armadio. Infine la Basket, concept di citycar da utilizzare per andare a fare la spesa: il cassoncino posteriore, infatti, svolge (come suggerisce il nome della vettura) funzioni di “cesto” da riempire.
Honda – Tre “ibridi” concept come prefigurazione delle tecnologie che il Marchio utilizzerà nei prossimi anni: una “ibrida” già in fase di sviluppo e in attesa di debutto (in piccolissima serie) e una “tradizionale”. Le novità della Honda al Salone di Tokyo sono la coupé CR-Z, coupé ibrida che si rifà in maniera chiara alla CRX degli anni 80 e primi 90, equipaggiata con il 1.5 i-VTEC abbinato al sistema elettrico IMA (Integrated Motor Assist). Poi le soluzioni – ancora allo stadio di prototipo – della “gamma” HELLO! (Honda Electric mobility Loop) di veicoli elettrici: il monociclo U3-X, lo scooter EV – Club, il robot ASIMO e la concept EV-N, progetto di una citycar elettrica che, a ben guardare, è molto simile alla N360 degli anni ’60: una “micro” 2+2 con rivestimenti dei sedili intercambiabili e pannelli solari sul tetto. Completano le novità Honda a Tokyo la ibrida a 6 posti Skydeck, le Step Wgn e Step Wgn Spada e la Ciciv Type R Euro.
Lexus – Se ne parla tanto, in questi giorni, delle novità del Marchio di lusso del Gruppo Toyota, che si presenta a Tokyo con la supercar LF-A, giunta alla première dopo uno sviluppo durato ben 4 anni. Equipaggiata con il V10 da 4,8 litri da 560 CV, raggiunge 325 km/h e 100 km/h con partenza da fermo in 3,7 secondi (valori paragonabili a quelli di una Ferrari 458 Italia); si candida a diventare la competitor dagli occhi a mandorla di Ferrari e Lamborghini. Del tutto differente, nell’aspetto e negli intenti, la concept LF-Ch, berlina compatta a tecnologia ibrida.
Mazda – “Oggi, domani e il futuro” è lo slogan con il quale la Mazda presenta le sue novità di Tokyo. Nello specifico, il motore a benzina e iniezione diretta Sky-G (che equipaggerà la concept Kiyora già esposta nel 2008 a Parigi), il Turbodiesel “pulito” Sky-D, la trasmissione automatica Sky-Drive a sei rapporti con convertitore di coppia per una riduzione dei consumi fino al 5 per cento e la Premacy Hydrogen RE Hybrid, monovolume che, per la propria alimentazione, offre… l’imbarazzo della scelta (è la prima vettura giapponese ad essere equipaggiata con motore ibrido benzina – elettrico e a idrogeno) ed è già disponibile per il mercato interno.
Mitsubishi – La Casa espone a Tokyo due concept equipaggiate con i propulsori a tecnologia MiEV (Mitsubishi Electric Vehicle): si tratta della PX-MiEV, una crossover di taglia compatta alimentata con un propulsore ibrido plug – in formato da un 1.6 a benzina che funge anche da generatore per i due moduli elettrici (uno all’asse anteriore e uno all’asse posteriore) e trazione integrale (per questo modello, la Casa dichiara consumi nell’ordine dei 50 km con un litro) e della i-MiEV Cargo, versione “furgonata” della MiEV, la citycar elettrica. La Mitsubishi i-MiEV Cargo è spinta da un motore elettrico da 47 kW – 64 CV per un’autonomia di 160 km ed è lunga 3,3 metri. Entrerà in produzione nella primavera 2010.
Nissan – Si chiama Leaf, e nel concetto è verde… come una foglia la prima proposta – novità della Nissan al Salone di Tokyo. La Nissan Leaf, della quale si sa già che entrerà in produzione in Giappone, Europa e USA già alla fine del 2010, è lunga circa 4,50 metri, ha un’autonomia di 160 km ed è il primo veicolo che entrerà sul mercato dalla decennale collaborazione della Casa giapponese con Renault per lo sviluppo di vetture a emissioni zero. Fra le altre proposte della Casa, da ricordare la Roox, e la Land Glider, concept di auto – scooter a quattro ruote (che “piega” in curva) elettrico e in grado di ospitare due persone come su una moto. Più “tradizionale” nella motorizzazione a scoppio, ma improntata al futuro, la prefigurazione di come potrà essere la “baby Qashqai”, ovvero la Qazana, crossover di taglia compatta dalle forme sinuose.
Subaru – Nelle forme una berlina a due volumi, dalle linee piuttosto nette. Nella sostanza, a partire dall’apertura delle porte ad ala di gabbiano: la Subaru Hybrid Tourer Concept, che la Casa delle Pleiadi presenta in anteprima al Salone, abbina il motore Boxer 2 litri a un propulsore elettrico che fornisce 14 CV all’avantreno e 27 CV al retrotreno. A fianco della Hybrid Tourer Concept, la Subaru presenta una versione speciale della Impreza WRX STI, caratterizzata dal tetto in fibra di carbonio (da qui il nome: Carbon), equipaggiata anche con il cambio automatico Cvt Lineartronic di nuova concezione e il sistema EyeSight, dispositivo di “occhio elettronico” che aiuta il conducente a individuare pedoni e ciclisti lungo la strada e, in caso di emergenza, azionare all’istante i freni.
Suzuki – Futuro ibrido o a celle di combustibile? Nel dubbio, la Casa li presenta entrambi. A Tokyo, le novità Suzuki sono la Swift Plug – In Hybrid, versione con motore a benzina e propulsore elettrico (in grado di funzionare anche “da solo”) della “medio – piccola” di casa, e la SX4-FCV, alimentata con una cella di combustibile ad elevate prestazioni prodotta dalla General Motors e da un serbatoio di idrogeno ad alta pressione.
Suzusho – In mezzo a tante… novità “pulite”, suona quasi strano vedere Costruttori che propongono vetture con motori “tradizionali”. Uno di questi casi è la Suzusho, Marchio semi – artigianale specializzato in repliche della Lotus Seven, che a Tokyo propone la Supasse V, una berlinetta coupé a due posti secchi, porte ad apertura ad ali di farfalla e propulsore 2.3 litri turbocompresso da 270 CV di origine Mazda (che già equipaggia la Mazda3 MPS).
Toyota – Il più venduto fra i Marchi del Sol Levante espone a Tokyo la Prius Plug – In, la versione “pulita” della media di casa che sarà data in leasing, all’inizio del 2010, a 500 clienti, già vista al Salone di Francoforte e che monta, abbinati, il motore termico da 99 CV e un elettrico da 82 CV. Completano la rassegna Toyota alla kermesse giapponese la FT-EV II, concept delle dimensioni di una Smart (è lunga 2,73 metri) che anticipa le soluzioni per una citycar elettrica, e la FT – 86, concept (solo nel nome: è destinata, infatti, a essere commercializzata già nei prossimi mesi) che, di fatto, rappresenta il ritorno di Toyota nel settore delle coupé sportive (segmento nel quale il Marchio era assente da alcuni anni, dopo la fine della produzione della Celica). Particolarità, a FT 86 monta il motore 2 litri Boxer Subaru.